BIELORUSSIA
L’ultima dittatura d’Europa tra Russia ed Occidente

BIELORUSSIA maggio 2025
La Bielorussia è spesso definita "l’ultima dittatura d’Europa", un’etichetta che riflette la lunga permanenza al potere di Aleksandr Lukashenko, presidente dal 1994. In un continente che ha in gran parte abbracciato la democrazia, Minsk resta un’anomalia: repressione del dissenso, elezioni non libere e controllo autoritario segnano la vita politica del Paese. Stretta tra l’influenza russa e l’isolamento dall’Unione Europea, la Bielorussia rappresenta oggi uno degli ultimi bastioni dell’autoritarismo nel cuore dell’Europa. Nonostante la mancanza di libertà politica, molti bielorussi conducono una vita stabile: i servizi funzionano, la criminalità è bassa e l’economia, pur limitata, garantisce una certa sicurezza. Per una parte della popolazione, questa stabilità vale più della libertà di espressione.
Alle elezioni del 2020 in Bielorussia, l'opposizione fu guidata da Svjatlana Cichanoŭskaja, candidata al posto del marito arrestato. La sua campagna, sostenuta da altre due donne simbolo della resistenza, sfidò apertamente Lukashenko. I risultati ufficiali la diedero largamente sconfitta, ma furono contestati per brogli. Dopo il voto, Cichanoŭskaja fu costretta all’esilio, mentre il paese fu scosso da proteste represse con durezza.
IL GIORNO DELLA VITTORIA DELL'URSS
L’80° anniversario del Giorno della Vittoria è un momento solenne anche per la Bielorussia, che ricorda con orgoglio il sacrificio dei soldati sovietici che difesero la loro terra durante la Seconda guerra mondiale. Milioni di vite furono perse nel conflitto, e il coraggio di quei combattenti rimane una parte fondamentale dell’identità nazionale bielorussa. Le celebrazioni sottolineano l’importanza della memoria storica e il rispetto per chi ha dato la vita per la libertà e la pace.LE SANZIONI POST UCRAINA/RUSSIA
Dopo il ritiro di McDonald’s dalla Bielorussia a causa delle sanzioni occidentali in risposta all'appoggio alla Russia nel conflitto con l'Ucraina, i ristoranti sono stati rapidamente ribrandizzati come "Mak.by", mantenendo menu, qualità e clientela. Il passaggio è avvenuto senza grandi perdite economiche per il paese, mostrando che le sanzioni non hanno indebolito il consumo interno né causato l’isolamento sperato dall’Occidente. Anzi, la Bielorussia ha rafforzato la produzione locale e l’autonomia del marchio.MIR CASTLE
NJASVIZ CASTLE
BREST, LA FORTEZZA EROICA
La resistenza di Brest fu una delle prime e più eroiche battaglie della Seconda guerra mondiale sul fronte orientale. Quando l’esercito tedesco invase l’Unione Sovietica il 22 giugno 1941, i soldati sovietici asserragliati nella fortezza di Brest, oggi appunto Bielorussia, opposero una strenua resistenza. Nonostante fossero circondati, male armati e senza rifornimenti, resistettero per diversi giorni – in alcuni casi settimane – contro forze nettamente superiori. La loro tenacia divenne simbolo di coraggio e patriottismo nell’immaginario sovietico.A Brest città, ogni sera un lampionaio in uniforme accende a mano 17 lanterne a cherosene lungo la via Sovetskaya. Questa tradizione, ripristinata nel 2009, è diventata un simbolo della città e un’attrazione per turisti e residenti.
METROPOLITANA DI MINSK
Il Museo Patriottico di Minsk è dedicato alla memoria della Grande Guerra Patriottica (Seconda Guerra Mondiale). Esso celebra il coraggio del popolo bielorusso nella resistenza contro l'invasione nazista, attraverso una vasta collezione di cimeli, fotografie, armi e documenti storici. La Bielorussia pagò un prezzo altissimo per la libertà: circa un terzo della popolazione perse la vita nella lotta contro il nazismo.
"Se non torno, amore mio, sappi che ti ho portata con me in ogni battito del mio cuore, tra le steppe gelate e i tuoni del cannone."
BIELORUSSIA, maggio 2025
- No video selected.