Parco Nazionale delle Torres del Paine, spettacolo di poderose guglie che si specchiano nei sottostanti laghi e laghetti, camminando fra i guanacos. Apoteosi di colori: dal blu dei laghi, al nero della roccia, allo splendore dei ghiacci. Diversi i trekking: dal Ghiacciaio Grey, a quello per salire alla Laguna Los Torres o per la laguna Azul e Cebolla. Da Puerto Natales in barca fino al fiordo Ultima Esperanza e Da Punta Arenas in battello per Punta Delgada, dopo aver visitato l’ Estancia S. Gregorio del 1887, ora abbandonata con relitti di navi sulla spiaggia. In 20 minuti si traversa lo Stretto di Magellano per essere nell’Isola Grande della Terra del Fuoco fino a Ushuaia, la città più meridionale del mondo, ma questa è un'altra pagina che si chiama Argentina.
SAN PEDRO DE ATACAMA 2013
Hito Cajon (frontiera Bolivia Cile) – San Pedro de Atacama – Valle de los Dinosauris – Valle de la Muerte – Mirador del Coyote – Cavernas de Sal – Las Tres Marias – Valle de la Luna (tramonto)
San Pedro de Atacama – Socaire - Laguna Miscanti e Miniques –
Cristiani e musulmani, due grandi anime per lo stesso Dio. L’isola di Cipro è un microcosmo tra occidente e oriente.
LARNACA, Chiesa di San Lazzaro. Secondo la tradizione Cristiana, il redivivo Lazzaro venne nell’isola di Cipro a diffondere il Vangelo e divenne il vescovo di Kition (nome antico di Larnaca); parte delle sue spoglie sono conservate nell’interrato sotto l’altare.
LARNACA, spiaggia di Finikoudes, forte medievale di origine ottomana e moschea Djami Kebir nel vecchio quartiere turco di Skala
LARNACA, lago salato e moschea Halan Sultan Tekke
NICOSIA (ultima città europea ancora divisa)
Moschea Omeriye
Casa di Hadjigeorgakis Kornesios
NICOSIA, CIPRO DEL NORD (Repubblica riconosciuta solamente dalla Turchia)
Moschea Selimiye (ex Cattedrale di Santa Sofia)
Buyuk Hamam
REPUBBLICA DI CIPRO OCCIDENTALE
Ayia Napa, Capo Greco, Lover’s Bridge, Chiesa Ayioi Anargiroi
Chiesa Ayioi Anargiro (via terra)
Paralimni. Agios Georgios, chiesa vecchia e nuova.
Lefkara, Chiesa della Santa Croce. Secondo la tradizione Cristiana, nel reliquiario c’è un pezzo della croce dove Gesù fu crocifisso
"...un deserto di sale, un vulcano che gioca a nascondersi, un lago che attira gli uccelli e poi li uccide... la Dancalia è degli Afar e schiude la propria straordinaria umanità solo a chi, mettendo da parte gli stereotipi sull'Africa, sa stare fianco a fianco con la diversità. Volti e scenari da scoprire oggi, prima che il turismo e le multinazionali minerarie stravolgano definitivamente la bellezza desolata di queste terre e dei loro abitanti" Andrea Semplici
DALLOL - LA COLLINA DEGLI SPIRITI
in alto Mussa, scorta armata Afar
LA PIANA DEL SALE - cammellieri tigrini scendono dagli altopiani per estrarre tavole di sale, l'oro della dancalia, tagliato poi dagli Afar a formare dei grossi quadrati che i dromedari trasportano sul loro dorso nella via del ritorno verso le montagne della regione del Tigray
CITTA' DEI MORTI: povero quartiere popolare nato "in mezzo" al vecchio cimitero di Qarafa, dove i vivi abitano con i morti (proibito al turismo)
Khan Al-Khalili, suq. El Fishawi, il più antico caffè/fumeria de Il Cairo
QUARTIERE COPTO
Chiesa dei Santi Sergio e Bacco, costruita secondo la tradizione cristiana, sopra il luogo dove soggiornò la Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto quando il re Erode ordinò la strage degli innocenti. In una nicchia a sinistra trovò riparo Gesù bambino.
MUSEO EGIZIO
Sarcofago e mummia della nobile egizia Tuia
Maschera di Tutankamon
TEMPIO DI KARNAK (dedicato al dio Amun, XVII-XX dinastia 1570-1090 a.C.)
TEMPIO DI LUXOR (dedicato al dio Amun XVIII-XIX dinastia, 1390-1213 a.C.)Suq di LuxorTEBE
Colossi di MemmoneValle dei Re (XIX-XX dinastia, 1550-1069)Tempio di Hatsepsut, la donna faraone (XVIII dinastia 1473-1458)
-Tomba di Nefertari (foto "rubate" da una mia compagna viaggiatrice). Nefertari, moglie di Ramsess II, è vestita di bianco ed è accompagnata nella prima immagine da Horus, il dio falco figlio di Iside e Osiride e signore del cielo. Nella seconda è di fronte a Thoth, dio della luna.
LUNGO LA VALLE DEL NILO
ABYDOS, TEMPIO DI SETI (XIX dinastia 1294 - 1279)ABYDOS, TEMPIO DI RAMSESS II (IXI dinastia 1279 - 1213)VILLAGGIO DI ABYDOS
DENDERA, TEMPIO DI HATHOR, dea protettrice della gioia, della danza, della musica, dell'amore e della fertilità VI dinastia
i volti che rappresentano Hathor sulle colonne del tempio,o stati sfregiati probabilmente da fanatici religiosi, cristiani o musulmani.
EDFU, TEMPIO DI HORUS (periodo Tolemaico III secolo a. C.)
TEMPIO DI KOM OMBO, dedicato al dio Coccodrillo Sobek e ad Horus il vecchio (periodo Tolemaico III a. C.)
...verso Assuan
TEMPIO DI ISIDE, FILE (periodo Tolemaico III secolo a. C.)
ABU SIMBEL
TEMPIO DI RAMSESS II (XIX dinastia 1279-1294) dedicato alla deificazione del faraone stesso e alle divinità Ra-Horakhty, Amun e Ptah. Per la costruzione della Grande Diga di Assuan ad opera di Nasser, l’Unesco salvò dal pericolo di allagamento il tempio di Ramsess II con un progetto: dal 1964 al 1968 venne tagliato e spostato blocco per blocco 65 metri più in alto e 300 metri più indietro.
Il tempio originale era allineato in modo tale che ogni 21 febbraio e ogni 21 ottobre, rispettivamente il compleanno e l’incoronazione di Ramsess II, il primo raggio del sole illuminava le figure in basso: da sinistra Ra-Horakhty, Ramsess II e Amun, mentre Ptah, tutto a sinistra, rimaneva in ombra. Da quando il tempio fu spostato, il fenomeno succede un giorno più tardi.
Tempio di Hator
ASSUAN
Suq
Isola Elefantina, villaggio nubiano di Siou
Mausoleo di Agha KhanMonastero di San SimoneIsola di Sehel, villaggio nubiano
EGITTO 2018-2019, Lungo il Nilo, da Il Cairo ad Assuan
Dalla futuristica Dubai alla Gran Moschea di Abu Dhabi
EMIRATI ARABI UNITI - DUBAI e ABU DHABI Marzo 2023
DUBAI
Bur Dubai, lo storico quartiere le cui zone più affascinanti sono quelle lungo il Creek che ti permettono di fare un viaggio nel passato attraverso il quartiere Al Fahidi, con il suo forte ed il vicino Meena Bazar.Con la barca tradizionale "abra" è possibile attraversare il Dubai Creek e giungere verso i Suq di Deira.Deira è uno dei quartieri più antichi e affascinanti di Dubai, polveroso, caotico e affollato, è un mondo a parte. E' la zona più multiculturale, abitata da immigrati provenienti da ogni dove ed è frequentata soprattutto per i suq dell'oro, delle spezie, dei profumi e dei tessuti. Nella prima foto di seguito, l'anello più grande e pesante del mondo certificato dal Guinnes dei Primati, "Stella del Taiba", 21 carati, peso di 64 kg e valore di 3 milione di dollari.Downtown Dubai, il vivace centro che ruota intorno al Burj Khalifa che con i suoi 828 metri è la struttura più alta al mondo. Tutta la Sheik Zayed Road è piena di edifici avveniristici.Sotto il Burj Khalifa c'è il Dubai Mall, il più vasto centro commerciale del mondo con 1200 negozi e attrazioni come un acquario su tre piani, una pista per il pattinaggio sul ghiaccio e uno scheletro di dinosauro.Museo del FuturoSunset Beach, la spiaggia più caratteristica di Dubai fino alla costruzione dell'"ecomostro" che copre la vista del Burj Arab, struttura iconica costata 1 miliardo e mezzo di dollari che evoca la vela spiegata di un dhow.Poco lontano dalla spiaggia sopracitata sorge Madinat Jumeirah, uno dei progetti più interessanti di Dubai, versione contemporanea di un villaggio tradizionale, con tanto di suq, canali orlati di palme e ville del colore del deserto provviste di torri del vento.Dubai Marina e Palm Jumeirah. Sottratta al deserto, questa zona è una dei più grandi porti turistici esistenti sistemata intorno ad un canale lungo 3 km fiancheggiato da una selva di avveniristici grattacieli. E' possibile vedere dall'alto la grande palma dalla terrazza "The View at The Palm" che si trova al 52° piano di The Palm Tower.Deserto a circa 1 ora di auto ad est di Dubai
ABU DHABI
La Gran Moschea Sheikh Zayed è capace di accogliere 50000 fedeli ed è una delle poche moschee degli Emirati dove è consentito l'accesso ai non musulmani.
"Try to achieve the impossible and direct your people to ways of achieving it"
"Cerca di raggiungere l'impossibile ed indirizza la tua gente verso i modi per raggiungerlo"
Mohammed bin Rashid Al Maktum, emiro di Dubai e Primo Ministro degli Emirati Arabi Uniti
“Nessuno di noi è un’isola e mai lo potrà pensare,
di vivere in disparte come un pezzo di terra in mezzo al mare;
perchè in realtà negli abissi del nostro profondo,
tutte le anime sono collegate come le terre di questo mondo”
ISOLE FAROE – viaggio nelle 18 isole disperse nell’oceano Atlantico, giugno 2019
DRANGARNIR e TINDHOLMUR, isola di Vagar
SORVAGSVATN (lago sospeso), isola di Vagar
BOUR, isola di Vagar
GASALADUR, isola di Vagar
NIKUR, essere sovrannaturale che vive nel lago ed assume forme animali, chi lo accarezza viene trascinato ed intrappolato sotto alle acque
isola di Mykines
SAKSUN, isola di Streymoy
ELICOTTERO VAGAR – TORSHAVN, capitale nell’isola di Streymoy (sotto Tinganes, centro storico e palazzo del parlamento)
CROCIERA NEL FIORDO DI VESTMANNA, isola di Streymoy
SANDUR (caverna delle streghe) e SOLTUVIK (bambina con le conchiglie), isola di Sandoy
KIRKJUBOUR, isola di Streymoy
CASCATA DI HALDARSVIK, isola di Streymoy
TJORNUVIK, isola di Streymoy
vista da TJORNUVIK (isola di Streymoy) e sotto da EIDI (isola di Eysturoy), degli scogli RISIN e KELLINGIN: secondo la leggenda erano un gigante ed una strega che volevano rubare le Faroe e portarsele via; mentre caricavano le rocce sulle loro spalle si fece giorno e la luce li trasformò in due rocce
VIDAREIDI, isola di Vidoy (hikingtrekking sul Villingsdalfsfjall (844m) fino a capo Enniberg (756m, la scogliera marina più alta d’Europa e la più verticale del mondo)
KLAKSVIK, isola di Bordoy (hiking Halsur-Klakkur)
KLAKSVIK, isola di Bordoy. Speed boat tour fino alla scogliera di Enniberg (756 m), sotto lo sguardo divertito di due bambini faroesi
KUNOY, isola di Kunoy
ELDUVIK, isola di Eysturoy. La vista dalla mia finestra
TROLLANES, isola di Kalsoy (hiking al faro di Kallur)
MIKLADUR, isola di Kalsoy.
Il folklore tradizionale delle Faroe racconta che alla dodicesima notte le foche emergessero dal mare, si strappasero le loro pelli e diventassero simili agli esseri umani danzando sulla spiaggia. Ma prima del sorgere del sole, dovevano rimettersi la loro pelle di foca per tornare nel mare.
ISOLE DEL NORD: round trip con il postale da Hvannasund (isola di Vidoy), – isola di Svinoy – isola di Fugloy – Hvannasund
GJOVN, isola di Eysturoy
“Camminare come cacciatori di conoscenza incontrando uomini ed animali
apprendendo la vita dalla natura e dalla voce dei nostri avi
Camminare ascoltando una stella,
seguendo le orme di altri passi,
imparando dalle cadute dove più forte ti rialzi
Camminare con gioia o con dolore per curare le proprie ferite
da solo e insieme ad altri, donando la vita ad altre vite
Camminate abbracciando tutto ciò che avete intorno
fino a sentirvi liberi di gridare IO SONO DEL MONDO”
…niente potrà cancellare i passi del cammino percorso…
ISOLE FAROE, giugno 2019
ITINERARIO EFFETTUATO
1. ITALIA – FAROE – Gasaladur, Bour, Sandavagur (isola di Vagar)
2. Sandavagur, Midvagur, Sorvagur (isola di Vagar) – traghetto x l’ Isola di Mykines (hiking to Mykineshomur) – traghetto x l’isola di Vagar – hiking to Traelanipa Bosdalafossur (lago Sospeso) – Sandavagur
4. Sandavagur (verso l’isola di Streymoy) – Vestmanna (crociera nel fiordo) – Saksun (hiking nel fiordo) – Torshavn (visita della capitale)
5. Torshavn – traghetto x l’Isola di Sandoy – Skopun – Sandur hiking to Soltuvik – Skalavik – Skopun – traghetto x Torshavn sull’isola di Streymoy – Kirkjobour – Tjornuvik – isola di Eysturoy – Elduvik
6. Elduvik – postale in partenza da Hvannasund (isola di Vidoy) x l’isola di Svinoy e Fugloy (round trip) – Klaksvik (isola di Bordoy) – hiking Halsur/Klakkur - speedboat tour to Enniberg – Kunoy (isola di Kunoy) – Elduvik (isola di Eysturoy)
7. Elduvik – isola di Kalsoy per l’Hiking to Kallur – isola di Eysturoy – Gjovn – Elduvik
8. Elduvik – isola di Vidoy – Hiking to Villingsdalsfjall/Enniberg – Eidi (isola di Eysturoy) – Sandavagur (isola di Vagar)
9. FAROE – ITALIA
…di seguito il video del mio compagno di viaggio Renato Russo
I parchi Ovest degli Stati Uniti D’America (California, Arizona, Utah e Nevada)
“Le sole persone che mi interessano sono i pazzi: i pazzi della vita, i pazzi delle parole, vogliosi di ogni cosa allo stesso tempo; quelli che non sbadigliano mai o dicono un luogo comune ma bruciano, bruciano come candele umane nella notte” Joack Kerouac, On the Road.
HORSESHOE BEND
MONUMENT VALLEY
DEATH HORSE POINTARCHES NPBRYCE CANYONZION NP
GRAND CANYON
ANTILOPE CANYON
ROUTE 66
LAS VEGASNEVADA, AREA 51 e DEATH VALLEY NPLOS ANGELES: Hollywood, walk of Fame, Santa Monica e Venice Beach
Grazie al finanziamento della Missione Etnologica Italiana in Ghana (MEIG) ed al Dipartimento di Storia, Culture e Religioni della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza di Roma, sono stato inviato nel villaggio di Beyin, nell’area sud-est del Ghana, per fare ricerca sul campo durante il festival tradizionale del “KUNDUM”.
Che cosa è il KUNDUM: è la festa di fine anno, legata al ciclo delle attività agricole e alla fertilità dei campi e alla legittimazione dei rapporti tra il Paramunt Chief (capo supremo dello Nzema) ed i capi locali. La durata è di circa otto giorni ed è caratterizzata da danze, rituali di purificazione collettiva, cerimonie, azioni collettive per criticare il re e la sua famiglia e ancora tra donne e uomini, anziani e giovani e tra diversi villaggi, in un clima di rilassamento dell’ordine sociale; vengono esorcizzate le tensioni, i risentimenti ed il malessere individuale accumulato nel corso dell’anno. Questa sorta di anarchia è necessaria per ribadire la supremazia spirituale del re sui sudditi e ristabilire l’ordine in un nuovo anno purificato dalle scorie passate.
Le Origini della strana danza del Kundum: la leggenda vuole che un cacciatore durante una battuta di caccia vide dei nani ballare al ritmo di una musica ipnotica; rimase a studiarli per diversi mesi imparandone la danza e tornò al villaggio ad insegnarla al suo popolo
GIAPPONE - HANAMI, contemplazione della fioritura del ciliegio (marzo-aprile 2014)
HANAMI
malinconica è la solitudine della natura,
effimera e fugace è la bellezza della sua fioritura;
si spoglia dei suoi gioielli senza far rumore
e si veste di rami secchi, è denudata con dolore;
amata solo quando fiorisce per poi essere abbandonata,
mentre piange i suoi petali, da nessuno è consolata;
non ci sono orecchie per il suo lamento,
sordo è il suo grido quando il ramo è spezzato dal vento,
e quando il fiore rinasce, si colorerà di bellezza invano
perchè sarà di nuovo sedotto dal soffio dell'uragano.
(Luca Di Bianca, "Il Cacciatore Errante")
ITINERARIO EFFETTUATO
1
29 sa
Roma / Milano - Pechino
aereo
2
30 do
Pechino (incontro gruppo) - Tokyo
aereo
3
31 lu
TOKYO: Asakusa Tobu station per comprare il World Heritage Pass Nikko; Tokyo Tower; Setagaya-ku (fiume Meguro-gawa); santuario Meiji; Omotesando; Harajuku; Shibuya (statua Hachiko, Shibuya crossing);
metro
4
1 ma
TOKYO – NIKKO (140 km a nord) – TOKYO (Oedo Onsen Monogatari)Nikko: ponte Shin-kyo, Rinno-ji, Tosho-gu shrine, Taiyuin-byo,Futurasan-jinja, abissi di Kanman-ga-fuchi
“Nonostante le sconfitte e le delusioni, e l’amarezza che ne derivava, non ho mai smesso di considerare il mondo come una scatola delle meraviglie, C’è chi decide di metterci sopra un coperchio per non lasciarsi coinvolgere, e chi invece attinge continuamente da questo pozzo senza fondo, infila la mano nel vuoto e aspetta con entusiasmo quello che la vita gli riserva”
“Ogni iceberg è di per sè un paesaggio: non una massa informe di ghiaccio, ma un microcosmo in cui l’azione del mare e del vento hanno creato coste, rilievi, piccoli sentieri e corsi d’acqua, esattamente come un villaggio. Ma con una differenza: nonostante l’apparente stabilità e la sensazione di potenza che trasmette, l’iceberg muta continuamente.”
“Avevamo tutto ciò che ci serviva: un padre e una madre pieni d’amore e una distesa sconfinata di neve per correre, il ghiaccio per fare i giocattoli e il kayak di mio padre”
“In Groenlandia si pescava quando si aveva fame, si divideva tutto quello che c’era in eccesso con il resto del clan e si mettevano i talenti di ciascuno a disposizione della collettività. Se eri un buon cacciatore, cacciavi; se eri bravo a costruire le case, costruivi. Tra loro ritrovavo il senso delle cose: vedevo un popolo che rispondeva a bisogni specifici: Ho fame? Allora vado a caccia. Amo mia moglie? Certo, e allora devo nutrirla e renderla felice. Sei mio amico? Sì, quindi farò tutto per difenderti e darti il meglio che posso”
“Era questo che vedevo in loro: semplice e primitivo quanto si vuole, ma decisamente sensato. Trovavo questa logica molto più stringente di quella considerata normale dalle nostre parti, che prevedeva di lavorare come matti, magari solo per comprarsi un’automobile fiammeggiante. In questa semplicità mi sembrava di ritrovare la vita. Una semplicità che si manifestava a partire dal nome che questo popolo si era dato: INUIT, ovvero “gli uomini”. Non c’era alcun concetto di nazione o territorio, nè una storia di conquiste alle spalle: erano semplicemente “gli uomini”, inteso come esseri umani, maschio o femmina, capaci di ridere, di piangere e di amare.”
...un pò più a sud... KANGERLUSSUAQ
Special thanks to Christian, “Ilulissat Tourist Nature” www.itn.gl Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
...and to Ove and Lars Berthelsen, “SikuAput” www.sikuaput.gl Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , Qeqertarsuaq
C’è sempre qualcuno che guarda più lontano, che sente qualcosa in più degli altri e allora decide di staccarsi dal mondo, anche solo per un giorno o per un mese. L’apprendista sciamano era questo tipo di uomo. Era uno a cui non bastava quello che vedeva, voleva spingersi più in là. Quindi si allontanava, ignorano da dove e da cosa o se gli sarebbe servito andarsene. Semplicemente sapeva di doverlo fare, di dover mettere ordine fra le sue idee per poi tornare da dove era venuto e metterle in pratica. Sentiva di dover assecondare questa sua vocazione” (Robert Peroni)