Vivo nell’epoca del POST,
dove tutto sembra sia stato già inventato,
portato all’estremo e all’estrema inutilità;
l’era del cadi il mondo che m’importa, delle seghe multimediali,
dei politici in trans, delle olimpiadi nella dittatura cinese, dell’immondizia, dei perizomi ascellari no-stop in tv, del grande fratello, della non-cultura, dell’ipocrisia, della crisi economica, della tirannia dei mass-media, del precariato, della chirurgia plastica;
in un epoca dove ti sforzi di trovare il tuo piccolo spazio;
i giapponesi fan crescere cocomeri quadrati… beh, io rimango tondo, e costruisco la mia vita al di là delle macerie, sopra quella montagna,
alla fine del mondo; la scalata è dura, fa paura, ma devo affrontarla;
lo farò gradualmente, passo dopo passo; l’attraverserò in sentieri in verticale, in lungo e in largo, senza far rumore; procedo in avanti fino a dove i miei occhi guardano, un pò per istinto e per necessità, come un pinguino in marcia verso il sud o un delfino in cerca del mare aperto.