quiete e caos, speranza e dolore,
puzzo di cadavere, odore di fiore
povertà e ricchezza, inferno e paradiso,
fuoco e acqua, lacrima e sorriso
labile è il confine tra la vita e la morte,
in questa città santa per tutti c’è una sola sorte
connubio sul Gange tra fisico e spirituale,
c’è il centro di un mondo in fondo a quelle scale;
fra storpi, sterchi di vacca, poveracci
e mendicanti scheletrici vestiti di stracci,
sopra le spalle ossute ma forti
trasportano salmodiando i loro cari morti,
nelle acque li lavano per pulirli dai peccati
e dopo cremati sono purificati
liberi dal ciclo della reincarnazione,
ne più vita ne morte, la completa assoluzione,
il viaggio è finito ma c’è un’altra chiamata,
tutto torna all’Uno,
Varanasi, ultima fermata.